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Il Carnevale è da sempre un’occasione di incontro tra popoli e culture, un momento in cui la tradizione si unisce ai valori universali di solidarietà e pace.
Il Carnevale di Viareggio, considerato il Carnevale d’Italia e d’Europa, celebra ogni anno un intero mese di festeggiamenti tra sfilate spettacolari, feste rionali, veglioni in maschera e rassegne di ogni genere.
Un susseguirsi di manifestazioni che vanno da eventi culturali a serate all'insegna di puro e sfrenato divertimento, arricchiscono quella spumeggiante allegria e spensieratezza che caratterizza e accomuna tutti i carnevali del mondo.
Il Carnevale di Viareggio 2026 si preannuncia come un evento imperdibile, un'esplosione di colori, musica e tradizione che coinvolgerà tutti, dai grandi ai piccini.
Se hai intenzione di partecipare a questa manifestazione storica, è importante conoscere le date e gli orari dei Corsi Mascherati per non perdere nemmeno un momento di spettacolo.
Ogni anno, Viareggio si trasforma in un palcoscenico a cielo aperto dove i carri allegorici, simbolo della creatività e della satira, percorrono il Viale Regina Margherita tra la gioia dei partecipanti.
Ecco le date da segnare sul calendario per l'edizione 2026 del Carnevale di Viareggio:
Al termine, ci sarà la proclamazione dei vincitori, seguita da uno straordinario spettacolo pirotecnico che segnerà la fine delle celebrazioni, lasciando tutti con il cuore pieno di gioia.
Ogni data rappresenta una nuova opportunità per immergersi nel mondo fantastico del Carnevale di Viareggio.
Non perdere la possibilità di partecipare a uno degli eventi più spettacolari e iconici d'Italia, che ogni anno attira migliaia di visitatori da tutto il mondo.
Ci sono eventi che vanno visti almeno una volta nella vita, e il Carnevale di Viareggio è senza dubbio uno di questi.
Non è solo una festa, ma un'esperienza immersiva che unisce arte, emozione e spettacolo.
I protagonisti assoluti sono i giganteschi carri allegorici in cartapesta, veri capolavori in movimento che affrontano temi attuali e universali come l’intelligenza artificiale, il riscaldamento globale, la fuga di cervelli, l’estinzione delle specie.
Con intelligenza e ironia, ogni carro lancia un messaggio che fa riflettere, commuovere, ridere — a volte anche indignare. È satira, è arte, è provocazione, tutto in una sola sfilata.
A rendere tutto ancora più unico è l’atmosfera della città: Viareggio si trasforma, si veste a festa, si anima per un mese intero.
Ogni angolo risuona di musica, colori e coriandoli.
I carri, mossi rigorosamente a mano, sono animati da oltre 200 figuranti ciascuno che lavorano per mesi tra costumi, coreografie e trucco, dando vita a un vero e proprio spettacolo vivente.
Il Carnevale è anche il lavoro e la passione di chi ci lavora tutto l’anno, degli artigiani della cartapesta, dei costumisti, dei truccatori, dei tecnici che dietro le quinte rendono possibile ogni sfilata.
È un orgoglio cittadino, una tradizione che si tramanda di generazione in generazione, ed è impossibile non percepirlo quando sei lì, tra le tribune, tra i coriandoli, tra le musiche che fanno da colonna sonora a ricordi che resteranno per sempre.
Partecipare al Carnevale significa sentirsi parte di qualcosa di più grande. È lasciarsi andare, ballare, cantare, esprimersi con libertà e senza giudizio.
È un momento per ricaricare le energie e riscoprire la gioia autentica di stare insieme.
Siamo certi che, se vieni anche solo una volta, te ne innamorerai. E, come succede a tanti, non potrai più farne a meno.
Per quanto riguarda l’arrivo, è consigliabile muoversi con anticipo: durante il Carnevale molte strade vengono chiuse e trovare parcheggio può essere complicato.
Meglio optare per zone periferiche o utilizzare i mezzi pubblici, sicuramente più pratici.
Ricorda di verificare gli orari ufficiali delle sfilate, poiché possono svolgersi nel pomeriggio o in serata. In caso di maltempo, l’evento può essere posticipato, ma il biglietto acquistato rimane valido per la nuova data.
Assistere al Carnevale di Viareggio non è semplicemente vedere una sfilata: è immergersi in un mondo di colori, musica, satira e creatività.
Pianificare in anticipo ti permetterà di goderti appieno una delle feste più spettacolari d’Italia.
Partecipare al Carnevale di Viareggio è un’esperienza intensa e coinvolgente, e scegliere l’alloggio giusto può renderla ancora più speciale.
In questa sezione trovi una selezione di strutture ricettive (Hotel, Bed & Breakfast, Agriturismi) e case vacanze ideali per ogni esigenza, dai soggiorni romantici a quelli in famiglia, dalle comitive di amici fino a chi viaggia da solo.
Che tu preferisca un hotel sul lungomare per goderti l’atmosfera del Viale a Mare o una sistemazione più tranquilla nell’entroterra versiliese, qui potrai trovare la soluzione perfetta per vivere il Carnevale in totale relax.
Certo, nessuna foto di una stanza può restituire l’emozione di svegliarsi con la musica del Carnevale o di rientrare a fine giornata con i coriandoli nelle tasche.
Ma una cosa è certa: scegliere il posto giusto dove dormire può trasformare il tuo soggiorno in un ricordo indimenticabile.
Consigliamo di prenotare con largo anticipo, soprattutto per i weekend centrali e le date dei corsi mascherati notturni, quando la città si riempie di visitatori da tutta Italia e dall’estero.
Molte strutture offrono pacchetti speciali, convenzioni con parcheggi e promozioni per le famiglie o i gruppi.
Scopri dove dormire a Viareggio e preparati a vivere il Carnevale… fino all’ultima sfilata.
Partecipare al Carnevale di Viareggio è un’esperienza unica, e per godersi al meglio lo spettacolo dei Corsi Mascherati e dei carri allegorici, è importante conoscere le modalità di accesso, i tipi di biglietto disponibili e come prenotare un posto in tribuna.
La sfilata si svolge lungo il suggestivo Viale Regina Margherita, e gli ingressi — che coincidono con le biglietterie — si trovano in diversi punti strategici: Piazza Mazzini, Via Vespucci, Via Saffi, Viale Marconi e lo stesso Viale Regina Margherita.
L’inizio del corteo è annunciato da tre colpi di cannone e può variare a seconda della data, iniziando generalmente alle 15:00 o alle 17:00. Ogni sfilata dura circa tre ore.
Già dalla tarda mattinata, i carri vengono posizionati sul percorso e possono essere ammirati da vicino, prima dell’arrivo della folla.
La sfilata segue un percorso in senso antiorario e comprende carri di prima e seconda categoria, oltre a maschere isolate e di gruppo.
Gli artisti possono essere promossi o retrocessi in base alla classifica stabilita da una giuria, considerando anche i risultati delle edizioni precedenti.
Nei pressi di Piazza Mazzini, uno speaker racconta in diretta il significato di ogni carro, arricchendo l’esperienza con curiosità e dettagli simbolici.
Per accedere al circuito durante i Corsi Mascherati è necessario acquistare un biglietto. Puoi acquistarlo online tramite il sito ufficiale del Carnevale oppure direttamente presso le biglietterie situate agli ingressi.
Il biglietto intero dà accesso a una singola giornata, ma sono previste riduzioni per bambini, studenti e over 65. I bambini al di sotto di 1,20 metri entrano gratuitamente.
Chi vuole partecipare a più sfilate può optare per un abbonamento cumulativo, valido per tutte le giornate in programma.
Questi abbonamenti vanno acquistati con largo anticipo, sia online, sia presso la biglietteria della Fondazione Carnevale o nei negozi Conad della Versilia.
Per i gruppi composti da almeno 25 persone è previsto uno sconto comitiva, che include un ingresso gratuito ogni 25 biglietti acquistati.
Anche le forze dell’ordine possono usufruire di uno sconto, presentando il tesserino presso la biglietteria della Cittadella del Carnevale o agli ingressi del circuito.
Molto apprezzata è la possibilità di assistere alla sfilata seduti in tribuna: strutture numerate lungo il percorso che garantiscono una visuale privilegiata.
I posti sono a pagamento e devono essere prenotati con anticipo, soprattutto per le giornate più affollate come la sfilata inaugurale o quella conclusiva in notturna.
Le tribune sono ideali per chi desidera vivere il Carnevale con maggiore comodità, ma anche passeggiare tra i carri, respirare l’atmosfera e muoversi tra maschere e coriandoli ha un fascino unico.
Rivivi le emozioni del Carnevale di Viareggio attraverso le fotografie più belle e i video più spettacolari delle sfilate!
In questa sezione troverai una selezione di contenuti multimediali che raccontano l’anima della manifestazione: i giganteschi carri allegorici, i momenti più suggestivi dei corsi mascherati, i dettagli delle maschere, i coriandoli, le luci dei corsi notturni e l’atmosfera festosa che anima Viareggio in ogni angolo.
Che tu voglia rivivere un’edizione passata o scoprire cosa ti aspetta alla prossima, lasciati trasportare dalla magia del Carnevale.
I nostri video ti porteranno al centro della sfilata, tra i suoni della festa e i volti emozionati di chi partecipa. Le fotografie catturano ogni dettaglio, dall’imponenza delle costruzioni in cartapesta all’energia contagiosa del pubblico.
Sappiamo bene che partecipare di persona è un’altra cosa: il rumore dei tamburi, l’energia della folla, la maestosità dei carri visti dal vivo sono sensazioni difficili da descrivere.
Ma attraverso queste immagini e questi video cerchiamo di portarti il più vicino possibile alla magia del Carnevale.
Sfoglia la gallery, guarda i video e lasciati ispirare: il Carnevale di Viareggio è uno spettacolo da vivere… e da riguardare ogni volta che vuoi
Le feste rionali hanno origini antiche e rappresentano un appuntamento irrinunciabile per i viareggini.
Ogni quartiere, a turno, chiude le proprie strade principali e si trasforma in un’enorme festa a cielo aperto, dove il cibo, il vino, la musica e i balli animano la serata fino a mezzanotte.
Anche il palato è protagonista di questi eventi: lungo il percorso vengono allestite cucine all'aperto, dove è possibile assaporare piatti tipici a base di pesce freschissimo, pescato nel mare locale.
Non mancano angoli di ristoro dove ritemprarsi dal freddo invernale con un bicchiere di ponce, il tipico liquore toscano caldo, o un buon vino.
I festeggiamenti iniziano alle 19 e proseguono fino a mezzanotte, tra scherzi, maschere e spettacoli dal vivo.
Palchi allestiti nelle piazze ospitano band, DJ e musicisti improvvisati, mentre le strade si riempiono di centinaia di visitatori e figuranti del Carnevale viareggino.
Qui si incontrano maschere studiate nei minimi dettagli, con costumi elaborati e trucchi impeccabili, ma anche travestimenti improvvisati, spesso più ironici e originali delle creazioni più sofisticate.
Se la Passeggiata di Viareggio è la scenografia dei maestri della cartapesta, il Carnevale dei rioni è il momento in cui tutti possono sentirsi protagonisti, immergendosi in un’atmosfera di pura gioia e partecipazione.
E quando la festa rionale si conclude, la notte è ancora lunga.
Chi ha ancora energie può continuare i festeggiamenti nei numerosi veglioni in maschera organizzati nei locali più rinomati della Versilia, dove la parola d’ordine è sempre la stessa: allegria, ballo e spensieratezza.
Dopo la nascita dei veglioni, alla fine della guerra, nel 1920 fu istituito a Viareggio il Comitato del Carnevale, che ebbe un ruolo fondamentale nell'organizzazione delle celebrazioni.
Grazie a questa iniziativa, nel 1921 vide la luce la prima rivista ufficiale del Carnevale, Viareggio in Maschera, e fu composta la canzone simbolo dell’evento, Il Carnevale a Viareggio (‘Sulla Coppa di Champagne’).
Nello stesso periodo si diffuse anche il teatro carnevalesco, dando vita alla celebre Festa della Canzonetta.
Tra i suoi massimi esponenti spiccano Egisto Malfatti ed Enrico Casani, figure chiave della tradizione teatrale viareggina.
La Canzonetta è una commedia musicale in vernacolo locale, rappresentata ogni anno da compagnie teatrali del territorio, tra cui la storica Compagnia Burlamacco '81.
Sul palco si alternano situazioni esilaranti, con personaggi che, attraverso una satira brillante, mettono in scena fatti di vita quotidiana ed eventi internazionali, dando vita a un vortice di battute, controsensi, battibecchi, gag e canzoni.
Il risultato? Un'esplosione di risate e divertimento.
Ogni anno, un affiatato cast di attori, musicisti e cantanti si esibisce nei teatri della Riviera, rendendo omaggio alla comicità viareggina e mantenendo viva questa tradizione tanto amata.
Il Carnevale di Viareggio non si esaurisce con le spettacolari sfilate dei carri allegorici e le numerose feste, ma offre anche un ricco programma di eventi sportivi.
Primo fra tutti, il Viareggio Cup World Football Tournament, meglio conosciuto come Coppa Carnevale, il torneo di calcio giovanile più prestigioso al mondo, capace di regalare ogni anno emozioni indimenticabili ai tifosi.
Da questo campo sono passati alcuni dei più grandi campioni della storia del calcio tra cui Ronaldo, Baggio, Maldini, Del Piero, Totti e Batistuta.
Tra gli altri appuntamenti sportivi spiccano il Meeting Internazionale Giovanile di Nuoto, ospitato nella piscina comunale, e il Trofeo Internazionale di Hockey su Prato "Coppa Carnevale", che si svolge nel palazzetto dello sport di Viareggio.
A completare il programma, diverse discipline come il windsurf, le bocce e altre attività che variano di anno in anno.
Infine, due eventi imperdibili per gli appassionati di motori: il Motoraduno Internazionale "Motocarnevale", che richiama centauri da tutta Europa, e l'adrenalinico Rally di Carnevale, per gli amanti della velocità e dell’avventura.
La Cittadella del Carnevale è la casa della manifestazione più famosa di Viareggio, il luogo dove prendono vita i giganteschi carri allegorici e dove si possono scoprire i segreti di Burlamacco e dei maestri costruttori.
Inaugurata il 15 dicembre 2001, è il più grande e importante polo tematico dedicato all’arte del Carnevale, unico nel suo genere per dimensioni, spazi e servizi.
Situata nella zona nord della città, la Cittadella ospita visite guidate, laboratori, workshop e numerose attività pensate per appassionati e curiosi.
L’intera struttura è organizzata intorno a una grande piazza ellittica intitolata a Burlamacco, circondata da sedici hangar-laboratori, dove, tutto l’anno, gli artisti della cartapesta lavorano alla realizzazione dei carri allegorici.
I portoni di questi capannoni sono decorati con le riproduzioni in grande formato dei manifesti storici del Carnevale di Viareggio, regalando un’atmosfera suggestiva e ricca di storia.
All’interno della Cittadella si trovano anche il Museo del Carnevale, che racconta la storia della manifestazione attraverso modelli di carri vincitori e pezzi di grande rilievo, e i laboratori didattici della cartapesta, in cui grandi e piccoli possono cimentarsi con questa antica arte sotto la guida esperta dei maestri carristi.
Un altro spazio di grande interesse è la Carnival Lab Academy, dedicata alla formazione e alla creatività, mentre una tenda da circo permanente ospita eventi e spettacoli, arricchendo l’offerta culturale della Cittadella.
Completano il complesso una caffetteria bistrot, perfetta per una pausa tra una visita e l’altra, e gli uffici della Fondazione Carnevale, che coordina e organizza l’intera manifestazione.
L’accesso alla piazza della Cittadella è libero e gratuito, mentre per visitare gli spazi museali e partecipare alle attività laboratoriali è necessario acquistare un biglietto.
Durante le visite guidate, i gruppi vengono accompagnati alla scoperta degli hangar dove nascono i giganti di cartapesta e, grazie al racconto appassionato di un carrista, possono conoscere nel dettaglio il processo di realizzazione dei carri, scoprendo tecniche, curiosità e segreti di questo affascinante mestiere.
Un’altra tappa imperdibile è il Museo della Cartapesta, che, con la sua atmosfera colorata e festosa, offre un viaggio emozionante nella storia del Carnevale di Viareggio, tra modelli di carri storici, installazioni interattive e testimonianze che rendono l’esperienza ancora più coinvolgente.
Il Carnevale di Viareggio ha radici che affondano nel lontano 1873, quando un gruppo di intellettuali e notabili viareggini si riunì al Caffè del Casinò e decise di organizzare una sfilata di carrozze decorate per celebrare il Martedì Grasso.
L'evento si inseriva nella tradizione, concessa dalla Repubblica di Lucca, che permetteva a padroni e servi di banchettare insieme in occasione della festività.
In quel giorno, inoltre, i viareggini erano soliti nominare come governatore simbolico della città un personaggio bizzarro, chiamato Puppino, vestito con un caratteristico abito composto da "chiodara, scroi e ciarpone rosso in vita", in aperta ironia nei confronti dei "pupponi" dell’Amministrazione ducale.
Il corteo, che si snodò lungo la storica Via Regia, segnò l'inizio di una tradizione che sarebbe diventata una delle manifestazioni più importanti d'Italia.
Sin dai suoi esordi, il Carnevale di Viareggio si distinse per l'originalità e il carattere popolare della festa: oltre alle carrozze degli aristocratici, infatti, si aggiunsero barrocci e carri agricoli, simbolo della partecipazione di tutta la comunità.
Nel 1905 la sfilata arriva sui Viali a Mare: il Lungomare già impreziosito dalle strutture liberty in legno di negozi e stabilimenti balneari accoglie per la prima volta la sfilata del Carnevale ed è un successo.
Negli anni successivi, il Carnevale viareggino iniziò a prendere forma, arricchendosi di elementi che ne avrebbero segnato la peculiarità: nel 1921, ad esempio, venne composta la prima canzone ufficiale, "Il Carnevale a Viareggio", mentre nel 1931 nacque la maschera simbolo della manifestazione, Burlamacco, ideata dal pittore Uberto Bonetti.
Questo personaggio, con il suo costume a rombi bianchi e rossi e il mantello nero, divenne presto l'icona del Carnevale di Viareggio, incarnando lo spirito goliardico e festoso della celebrazione.
A partire dagli anni '20, un'altra grande innovazione trasformò il Carnevale: l'introduzione della cartapesta nella costruzione dei carri allegorici.
Grazie a questa tecnica, i carri divennero sempre più grandi e scenografici, dando vita a vere e proprie opere d'arte che sfilano ancora oggi durante le parate.
Nel 1923 il carro “Pierrot” prende vita!Semplici ingranaggi creano movimenti che danno anima alla costruzione dedicata alla maschera di Pierrot.
Un effetto sbalorditivo che entusiasmò il pubblico e che diventò una costante.
Dopo una pausa forzata di 5 anni dovuta alla Seconda Guerra Mondiale, il Carnevale riprese con rinnovato entusiasmo, diventando simbolo della rinascita della città.
Nel 1954, un altro passo importante per la manifestazione fu il collegamento con i media, con la prima trasmissione in diretta delle sfilate su RAI, portando il Carnevale di Viareggio a un pubblico nazionale.
Negli anni '60, la tradizione dei grandi carri allegorici continuò a crescere, con l'affermarsi di nuovi maestri carristi e l'introduzione di nuove tecniche artistiche.
Durante questo periodo, il Carnevale di Viareggio si arricchì anche di una forte componente di satira politica, con i carri che iniziarono a rappresentare e criticare, in modo irriverente, i personaggi e gli eventi della politica italiana e internazionale.
Nel 2001, un ulteriore passo avanti per la manifestazione fu la creazione della Cittadella del Carnevale, un grande complesso che ospita i laboratori dove vengono costruiti i carri, il Museo del Carnevale e altri spazi dedicati a eventi e laboratori, consolidando così il Carnevale di Viareggio come uno dei più importanti eventi culturali e artistici d'Italia.
Le origini dei balli di Carnevale a Viareggio sono molto antiche, precedendo le sfilate di carrozze del 1873.
Inizialmente, questi eventi si tenevano in luoghi pubblici come il Teatro Pacini e il Regio Casinò, ma anche in residenze private.
I veglioni al Teatro Pacini e al Casinò erano eventi importanti: si cenava a mezzanotte, si lanciavano coriandoli e stelle filanti, si ballava il cotillon e la quadriglia fino all'alba, e si svolgevano concorsi per le maschere più belle.
Il Casinò fu illuminato elettricamente nel 1899, e nel 1900 il Teatro Pacini celebrò il primo veglione del nuovo secolo con centinaia di lampadine colorate.
Dopo la Prima Guerra Mondiale, i veglioni tornarono in auge, non solo al Pacini e al Casinò, ma anche in altri locali come il Margherita, il Principe di Piemonte e grandi alberghi come il Kursaal e il Royal.
Il Comitato organizzava veglioni speciali all'inizio e alla fine del Carnevale, chiamati "di apertura" e "di chiusura", che erano particolarmente prestigiosi e lussuosi.
Negli anni '20, divennero popolari i "veglioni di colore", dove l'abbigliamento degli ospiti doveva seguire un tema cromatico specifico.
Ad esempio, ci fu un "Veglione verde-giada" al Kursaal nel 1925. Questa tradizione durò per diversi anni, con veglioni dai nomi evocativi come "Veglione ciclamino" e "Veglione rosso-rosolaccio".
Negli anni '30, ci fu un cambiamento di tendenza. I "veglioni di colore" furono sostituiti dai "Veglioni del fiore", e il caffè "Da Poldo" divenne un luogo di successo per questi eventi.
Inoltre, divennero famosi i "veglioni in costume", lanciati dal Margherita con il "Ballo incipriato del Settecento".
Il periodo fu caratterizzato anche dalle "Notti Goliardiche" organizzate dal Nucleo Universitario Fascista.
Dopo la Seconda Guerra Mondiale, i veglioni ripresero con le caratteristiche tradizionali: uomini in smoking e donne in abito da sera lungo, almeno per gli eventi considerati "ufficiali" dal Comitato.
Il Principe di Piemonte divenne una sede importante per i "veglioni di colore".
Negli anni '50 e '60, diversi locali ospitarono i veglioni ufficiali, tra cui il Royal, il Kursaal e il Casinò. Organizzatori come Sergio Bernardini portarono anche celebrità a questi eventi.
Negli anni '60, il Principe divenne la sede preferita dal Comitato, anche se ci furono eccezioni come i veglioni organizzati su un antico barcone nel porto.
Negli anni '70, con la crescente popolarità delle feste rionali, si registrò una diminuzione dei veglioni. Tuttavia, il Principe continuò a ospitare i veglioni "di apertura" e "di chiusura".
Negli anni '80, ci fu un breve ritorno di Sergio Bernardini come organizzatore, che riportò alcune celebrità ai veglioni.
Nei primi anni '90, ci fu un periodo di declino dei veglioni ufficiali a Viareggio, con alcuni eventi spostati in località limitrofe come Lido di Camaiore e Marina di Pietrasanta.
Nel 1993, tutti i veglioni segnalati dal Comitato si svolsero fuori Viareggio. Oggi i veglioni si tengono dopo i rioni, prolungando la festa fino a tarda notte.
Il Carnevale del 1954 segnò un evento significativo per la città di Viareggio con la nascita de La Libecciata, la prima banda folcloristica cittadina.
Questa formazione musicale, destinata a diventare un simbolo della manifestazione, aprì i cortei carnevaleschi e portò l'eco festosa dei carri allegorici oltre i confini nazionali.
L'idea di una banda locale prese forma nel 1953, con Fausto Bemi come figura promotrice.
La Libecciata, il cui nome evocava il vento caldo che soffia sul litorale, debuttò nel 1954 riscuotendo immediato successo per la sua originalità e il suo impatto visivo e sonoro.
Sotto la guida di Rodolfo Puccetti e la direzione musicale di Vittorio Bresciani, La Libecciata divenne rapidamente un'attrazione non solo per il Carnevale di Viareggio, ma anche per numerose feste in Italia e all'estero.
Le sue esibizioni erano caratterizzate da divise distintive e da una combinazione di strumenti musicali tradizionali e oggetti sonori creativi.
Le divise, nei colori bianco e azzurro che richiamavano le onde marine increspate dal vento, vedevano i musicisti in prima fila e i rumoristi alle spalle, disposti su cinque file, ciascuna con un tamburo maggiore in testa.
Dietro la figura femminile guida, nel ruolo di mazziera, si trovava un gruppo di figuranti in foggia di gendarmi con casco coloniale.
Dopo lo schieramento degli ottoni lucidi, i rumoristi presentavano strumenti di varia natura, raffiguranti pesci, polpi, ostriche e cavallucci marini in legno colorato, adornati con campanelli, fiocchi e strisce.
La Libecciata si dotò di un proprio inno, con musica composta da Vittorio Bresciani e parole di Rodolfo Puccetti: "È qui giunta col soffio del libeccio, che dal mare spira e l'onde fa ingrossar, questa balda gioventù…".
La prima mascotte fu Maria Grazia Billi, figura leggendaria, cui seguirono nel tempo numerose altre giovani donne.
Tuttavia, negli anni '70 e '80, la banda affrontò difficoltà economiche e organizzative.
Nonostante i tentativi di rinnovamento e gli appelli alla città, La Libecciata fece la sua ultima apparizione nel 1981.
Con la creazione della Fondazione Carnevale, il progetto di rilancio de La Libecciata fu accantonato, e si optò per la formazione di una nuova banda, "Maschereide", che debuttò nel 1989.
Nonostante la sua breve esistenza, La Libecciata rimane una parte importante della storia del Carnevale di Viareggio.
Sin dal primo anno di gestione, la Fondazione Carnevale arricchì il primo premio destinato al vincitore della classifica dei carri con un'opera d'arte realizzata appositamente da un artista di fama.
Fondamentale in questo progetto fu la collaborazione dello "Studio Saudino", incaricato ogni anno di individuare un nuovo pittore o scultore di prestigio.
Questo premio, dal grande valore simbolico, venne destinato al futuro Museo del Carnevale.
Il 28 gennaio 2012, presso la Cittadella del Carnevale, nasce ufficialmente il Museo di Arte Contemporanea Carnevalotto, dove oggi è possibile ammirare le opere assegnate ai vincitori nel corso degli anni.
Correva l'anno 1931 e sul manifesto del Carnevale di Viareggio fece la sua timida apparizione un tipo strano, un vero mix di allegria e mistero.
Ebbene sì, questo buffo personaggio, che ancora non aveva un nome, era il nostro futuro Burlamacco.
Dovremo aspettare ben otto carnevali perché questo eroe mascherato trovasse finalmente la sua identità.
Facciamo un salto indietro al 1930.
Il Comitato Carnevale, con un'idea brillante in testa, chiese al talentuoso Uberto Bonetti di creare il manifesto per l'anno seguente.
Bonetti, matita alla mano, provò e riprovò, finché sul suo tavolo da disegno non spuntò fuori un pagliaccio davvero particolare.
Immaginate un po': la tuta a scacchi biancorossi rubata ad Arlecchino, un pon pon soffice come una nuvola preso in prestito dal Pierrot, un colletto bianco e vaporoso degno di Capitan Spaventa, un cappello rosso sbarazzino come quello di Rugantino e, per finire in bellezza, un mantello nero che svolazzava proprio come quello di Balanzone.
Ma Bonetti non si fermò qui. Per far capire a tutti che Viareggio era la patria del Carnevale ma anche delle vacanze al mare, gli affiancò una graziosa bagnante, con un costume castigato come andava di moda negli anni '30.
E fu proprio il Comitato, sempre secondo i racconti di Bonetti, a insistere perché entrambi i personaggi ricevessero un nome. Bonetti, che cullava il sogno di un giornale umoristico dove le sue vignette sarebbero state firmate "Burlamacco", decise di "regalare" questo pseudonimo al suo pagliaccio. Per la bagnante, invece, inventò il nome melodioso di Ondina.
Ma da dove spuntò fuori il nome "Burlamacco"? L'ispirazione arrivò da Buffalmacco, il celebre pittore fiorentino del Decamerone.
Bonetti sostituì la parte "buffa" con "burla", ma non solo, il canale del porto di Viareggio era già stato nominato “Burlamacca”.
Il nome Burlamacco fu un colpo di fulmine: piacque subito a tutti, al Comitato e a tutta Viareggio.
E così, durante un veglione scoppiettante in casa Speziali, in via Mazzini, il nostro pagliaccio fu ufficialmente battezzato con tanto di brindisi a champagne.
Gli invitati alla festa fecero da testimoni e l'evento fu immortalato su una pergamena firmata da Bonetti e controfirmata dai rappresentanti del Comitato, dell'Azienda Turismo e del Dopolavoro.
In quella stessa magica serata, anche Ondina ricevette il suo nome.
Curiosamente, però, sul manifesto di quell'anno non comparve ancora il nostro Burlamacco, ma un altro pagliaccio, somigliante ma non proprio lui, vestito di bianco come un Pierrot.
Dovremo aspettare il primo corso del dopoguerra, nel 1946, per rivedere Burlamacco trionfante sul manifesto.
Ondina scomparve dai manifesti di Bonetti fino al 1980, con una piccola eccezione negli anni 1961-62, quando fu riproposto il manifesto del 1931.
Nel corso degli anni, il nostro Burlamacco ha subito qualche piccolo restyling. Nel 1967, Bonetti gli diede un tocco più moderno, rappresentandolo a mezzo busto con un finto collage in bianco e rosso alternato al bianco e nero, e un cappello color cremisi.
Nel 1973, il suo costume a scacchi divenne a quadrati.
Poi, nel 1980, Ondina fece un gradito ritorno, apparve accanto a Burlamacco con un bikini bianco alla moda, mentre per lui Bonetti scelse un vestito crema con macchie di trapezi e triangoli rossi.
Nel 1990, Burlamacco si fece ancora più spigliato e dinamico sul manifesto di Bonetti, abbandonando la posa iniziale a forma di croce di Sant'Andrea.
E la consacrazione arrivò il 21 dicembre 1988! Burlamacco entrò ufficialmente nella storia, venendo accolto come maschera ufficiale del Carnevale di Viareggio al Museo delle Arti e delle Tradizioni popolari di Roma.
Il manichino, fedele al disegno originale di Bonetti, indossava un costume realizzato dalla prestigiosa Casa di Mode Cerratelli di Firenze, e la testa, ovviamente, era di carta a calco, opera dei maestri costruttori dei carri.
Una figura monumentale di Burlamacco, sempre in carta a calco, troneggia persino al Museo dell'Uomo di Parigi, con tanto di didascalia e foto di un mascherone sul lungomare viareggino.
Insomma, la storia di Burlamacco è un racconto affascinante di creatività, tradizione e amore per il Carnevale, un personaggio nato quasi in sordina e diventato un simbolo iconico di Viareggio e della sua festa più colorata.
Immaginate un sussurro di vento che accarezza i viali di Viareggio, un'eco lontana di tacchetti che battono sul campo.
Siamo nel 1949, e tra le onde del Carnevale, tra coriandoli e maschere, sta per nascere qualcosa di epico: la "Coppa Carnevale", un torneo di calcio giovanile che, senza saperlo, si apprestava a diventare un vero e proprio Mondiale in miniatura.
L'idea, germogliata nella mente del Centro Giovani Calciatori, era semplice ma ambiziosa: far incontrare giovani promesse del calcio, italiane ed europee, in un contesto festoso e competitivo.
Quasi un prologo a questa avventura, nel 1948, un torneo cittadino a dieci squadre aveva scaldato i cuori, con i ragazzi dei bar a sfidarsi con le promesse delle società locali.
E poi arrivò il 1949. La prima edizione fu un battesimo "Under 21" con dieci squadre: sette italiane, tra cui le blasonate Milan, Sampdoria e Lazio, e tre avventurose formazioni europee giunte da Francia e Svizzera.
Già da subito, si respirava un'aria internazionale, un assaggio di quel che sarebbe diventato.
Anno dopo anno, il torneo crebbe sempre di più. Nel 1950 le squadre divennero dodici, con altre rappresentative europee pronte a darsi battaglia.
Nel 1952, la "Coppa Carnevale" fece un salto di qualità, adottando la formula olimpica a sedici squadre, un vero e proprio crocevia di talenti provenienti da sei nazioni europee.
Ci furono anni di rodaggio, con il numero di squadre che oscillava, ma dal 1960 la formula a sedici, metà italiane e metà straniere, divenne una solida tradizione, un appuntamento fisso che avrebbe animato i Carnevali per tutti gli anni '80.
Il torneo non era solo competizione, ma anche celebrazione dei valori sportivi. Nel 1963 nacque il Premio "Bruno Roghi", un riconoscimento per il giornalismo corretto e appassionato.
E poi, gli anni '70 spalancarono le porte al mondo. Nel 1970, per la prima volta, una squadra non europea varcò i confini: i leggendari argentini del Boca Juniors sbarcarono a Viareggio, portando con sé il calore e la passione del calcio sudamericano.
Il viaggio continuò: nel 1975 fu il turno degli Stati Uniti, con il Burlingarne di San Francisco a rappresentare il calcio nordamericano. Il 1978 fu un anno storico: il continente asiatico fece il suo ingresso con una squadra proveniente da Pechino, segnando un inedito contatto sportivo tra la Cina comunista e l'Europa occidentale.
Gli anni '80 furono un'esplosione di internazionalità. Nel 1983, anche l'Africa fece il suo debutto, con una squadra algerina, mentre il Sud America tornava con il Palmeiras brasiliano e il Santiago cileno.
Nello stesso anno, fu istituito il Premio "Torquato Bresciani", dedicato a chi si era distinto per la dedizione allo sport.
Il torneo divenne una vera e propria vetrina mondiale, con squadre provenienti da ogni angolo del pianeta.
Nel 1986, l'America fu rappresentata da Argentina, Uruguay e Stati Uniti, mentre l'Africa rispondeva con una squadra di Nairobi.
Il 1990 segnò un cambiamento significativo. Su richiesta della FIGC, il torneo crebbe ulteriormente, passando a ventiquattro squadre e abbassando l'età dei partecipanti.
Sei gironi, con un mix di squadre italiane ed estere, diedero vita a una competizione ancora più avvincente. In quell'anno, nacque anche il Premio "Gaetano Scirea", un omaggio alla correttezza in campo.
Così, la "Coppa Carnevale", nata quasi in sordina da un'idea semplice, si trasformò in un Torneo Mondiale di Calcio giovanile, un crocevia di culture e talenti, un luogo dove i sogni di giovani calciatori da tutto il mondo si incontravano, portando con sé la magia del Carnevale e la passione universale per il calcio.
Un piccolo torneo che, anno dopo anno, ha scritto pagine importanti nella storia del calcio giovanile internazionale.
Già negli anni '50, la televisione nazionale e l'Eurovisione avevano spalancato le porte di questo spettacolo unico, portando la gioia e la meraviglia del Carnevale e dei suoi giganti di cartapesta nelle case di tutta Europa.
Da allora, ogni anno, una lunga schiera di ospiti illustri fra cui sportivi, politici e personaggi dello spettacolo vengono a Viareggio per ammirare gli imponenti mascheroni di cartapesta, così come ad ogni corso mascherato, migliaia di persone da sempre decretano il successo di questo grande evento.
Le TV nazionali come la RAI e locali come Reteversilia, sono state sempre protagoniste del Carnevale di Viareggio al quale ogni anno dedicano speciali televisivi e lunghe dirette riguardanti i corsi mascherati nonché gli eventi culturali e sportivi ad esso collegati, cogliendone tutte le sfumature possibili.
Da non dimenticare è la "Lotteria Nazionale" abbinata al Carnevale di Viareggio, con estrazione e premiazione in diretta sulla RAI in prima serata.
Ma non finisce qui...!
Dal 2001, grazie all'inaugurazione dell'imponente struttura della Cittadella del Carnevale, Viareggio è in grado di ospitare, per tutto l'anno, manifestazioni e trasmissioni televisive di notevole importanza.
Tra queste ricordiamo due importantissimi musical di fama mondiale "Notre Dame De Paris" (nel 2002) e "Rocky Horror Picture Show" (nel 2003) e la trasmissione in onda in prima serata su Raiuno "Baciami Versilia" che, con la conduzione di Carlo Conti e Matilde Brandi, per ben tre anni ha fatto conoscere la Versilia in tutto il mondo.
Insomma, il Carnevale di Viareggio è un'esperienza che merita di essere vissuta in prima persona, ma grazie ai mass media, anche chi è lontano può assaporare un po' della sua magia, lasciandosi trasportare dalle emozioni che questa festa straordinaria sa regalare.
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